Incurisito un po’ da Mariateresa un po’ dal relativo articolo su wikipedia, ieri pomeriggio ho voluto provare a lavorare a maglia (triki in esperanto significa lavorare a maglia).
Devo dire che l’attrattiva maggiore è stata quella di capire la struttura degli intrecci e come i successivi intrecci del filo in quantità massicce creano degli effetti visivi.
Da un punto di vista del coinvolgimento però, non fa proprio per me:
- la parte di progettazione e scelta dei punti è interessante e creativa MA
- è un lavoro estremamente ripetitivo, e programmabile a priori, particolarmente adatto ad una macchina che riceve le istruzioni, più che a una persona;
- i ferri che ho usato, lunghi appena 35 cm non arrivavano fino ai miei fianchi e quindi non potevo tenerli fermi, dovendo quindi fare con le dita oltre che il lavoro di intreccio anche quello di sostegno;
- in questa fase iniziale non so come fare l’undo (sempre se è possibile) di un errore (e realizzare la successiva patch) senza dover disfare tutto il lavoro a valle del punto critico (alla fine una maglia è una continua ritorsione di un singolo filo).
Da un certo punto di vista ricorda un po’ la programmazione:
- c’è una fase di progettazione della scelta della lana, colore, dimensione del ferro, texture voluta, rendering di preview dell’aspetto finale;
- la creazione di un progetto di esempio per vedere come renderà il filo e quali problemi e proporzioni offrirà;
- un po’ di trace e dump delle maglie fatte per vedere se ci sono errori e la relativa correzione;
- stanca la vista come quando si sta a lungo davanti al monitor (a meno che non si abbia un buon monitor o un filo con colori che variano spesso);
- un controllo a grandi linee di quel che si è fatto per vedere come è;
- quando si inzia ad intravedere qualcosa di concreto dà soddisfazione;
- arrivati a buon punto… ci si stufa
.
Ma la differenza più grossa e fondamentale è la mancanza di librerie o freameworks dato che ogni volta si deve inziare da zero e fare sempre gli stessi due (tipi di) movimento… (e d’altronde anche in esperanto la radice -ad- in trik-ad-o indica azione continuata e duratura!)
Vedremo se ai prossimi tentativi l’andazzo cambierà… ti farò sapere.
PS: a Pisa c’è un gruppo di sferruzzamento: knittable. Come puoi vedere cliccando sul precedente link, si riuniscono ogni giovedì dalle 18:30 nel Royal Hotel Victoria per lavorare a maglia, passare la serata insieme e gustare un aperitivo.